Come smettere di lavorare e vivere di rendita in 3 mosse


Se il tuo pensiero fisso è “Basta lavorare: voglio vivere di rendita!” allora questa è la pagina più importante che troverai oggi su Google. Vediamo come fare.

Per smettere di lavorare e vivere di rendita sono necessari 3 passaggi:

  1. Reperire un pò di soldi come base di partenza
  2. Investirli nel modo più semplice, sicuro ed efficace possibile in un’attività che generi una rendita automatica mensile adeguata
  3. Attendere che l’investimento porti i suoi frutti

Di certo, prima di muoversi in qualsiasi direzione, è però davvero molto importante capire quanti soldi servono per vivere di rendita, su cosa investire e quanto è necessario attendere prima di sganciarsi dall’attuale lavoro ma, soprattutto, qual è la vera ragione che ti sta spingendo in questo momento a trovare un modo per vivere senza lavorare.

Suggerimento? Leggi le prossime righe con molta calma ed attenzione, senza saltare. Sono certo ti saranno molto utile.

Perché vuoi smettere di lavorare e vivere di rendita?

Ti sembra una domanda banale? No, non lo è, adesso te lo dimostro.

Dai, davvero: perché ti sei messo in testa questa cosa del vivere di rendita? Onestamente, quali sono le tue ragioni? Perché sono queste (quelle vere, quelle che si nascondono nelle nostre profondità) in grado di farci uscire dalla corsa del topo e non quelle di cui cerchiamo di convincerci.

  • Sono stanco di inghiottire menta sul posto di lavoro
  • Ho troppe responsabilità, non ne posso più
  • Non voglio più fare lo stesso lavoro per 8 ore al giorno
  • Non voglio più dover mettere la sveglia
  • Basta con la vita di clausura, voglio divertirmi!

… e potrei continuare così all’infinito e no, mi spiace non sono buone ragioni queste. O meglio, sembrano esserlo, e la tua vocina interiore grida, si lamenta e ti percuote con queste frasi o con frasi simili ma, in tutta onestà, queste finte buone ragioni non possono competere con LA ragione vera e propria che ti sta scuotendo da dentro.

Come faccio a pretendere di sapere che è così? Continua a leggere e vedremo se, tra qualche riga, mi darai del pazzo o mi darai ragione.

Ascolta bene: il lavoratore dipendente, quello vero, oppure il fiero lavoratore dipendente che si paga da solo (come ad esempio un artigiano o un piccolo imprenditore che inizia a lavorare prima dei dipendenti, finisce dopo e ha una paga più bassa, non ha le ferie pagate, né tredicesima o quattordicesima) non sono in grado nemmeno di concepire l’eventualità di poter vivere di rendita.

Il lavoratore dipendente, quello vero, dipendente-inside, non si sognerebbe nemmeno di ipotizzarla una cosa del genere: e chi glie lo farebbe a fare di voler togliersi dalla calda camicia di forza di un 9:00 / 16:00, da una busta paga che lui o lei percepiscono come “sicura” o dei diritti riconosciuti alle brave pecorelle che rimangono nel gregge??

No, questa non è roba da dipendenti. E non lo è nemmeno per gli stacanovisti che non vedono alcuna altra alternativa al tirare la carretta in salita con quanta più fatica possibile, fin che morte non lo separi da sé stesso. E non mi riferisco agli imprenditori realizzati o agli artigiani felici di fare il proprio lavoro  per bene perché lo hanno scelto consapevolmente, magari dopo averlo sognato da sempre, ma a tutte quelle persone che, vuoi per come sono state educate, per l’esempio che i loro genitori hanno impresso nelle loro sinapsi, per i traumi che hanno subito e vissuto in passato o per chissà quali altre ragioni scelgono, quotidianamente, la fatica fisica, psicologica e spirituale di una prigione lavorativa “perché è così che deve essere!”.

Tutti loro, sia le pecorelle della prima categoria che gli stacanovisti della seconda, affermano quotidianamente che…

  • Sono stanco di inghiottire menta sul posto di lavoro
  • Ho troppe responsabilità, non ne posso più
  • Non voglio più fare lo stesso lavoro per 8 ore al giorno
  • Non voglio più dover mettere la sveglia
  • Basta con la vita di clausura, voglio divertirmi!

… ma la verità è che NESSUNO di loro è davvero in grado di Sognare una vita differente come stai facendo tu in questo momento. NESSUNO di loro leggerà mai questo articolo.

Onore a te che hai il coraggio di chiederti: “ma come cavolo faccio a vivere di rendita e non dover più lavorare?” . Significa che hai ancora un cuore pulsante da bambino e che, sotto sotto, hai ancora un sogno che la società non è riuscita rubarti o a schiacciare.

Dunque, in fin dei conti, qual è la reale ragione per cui tu desideri trovare il modo di smettere di lavorare?? Posso provare a darti un indizio??

Bene, si tratta delle grida e degli strilli della tua anima che giungono come lontanissimi eco alle orecchie della tua ragione la quale, non riuscendo ad afferrare il concetto, traduce questi flebili eco come…

  • Sono stanco di inghiottire menta sul posto di lavoro
  • Ho troppe responsabilità, non ne posso più
  • Non voglio più fare lo stesso lavoro per 8 ore al giorno
  • Non voglio più dover mettere la sveglia
  • Basta con la vita di clausura, voglio divertirmi!

Noi esseri umani NON siamo venuti al mondo su questo pianeta per lavorare come schiavi: siamo qui per fare un’esperienza, per evolvere e, per dirla citando il comma 2 dell’Art. 3 della nostra (sacra) Costituzione Italiana, per raggiungere il pieno sviluppo della persona umana.

ART. 3 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA:

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il PIENO SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Peccato però che qualcuno abbia scelto di prendere la nostra Costituzione e pulircisi il culo. Non entrerò qui in una disamina politico / giuridico / costituzionale perché, oltre a non esserne probabilmente capace, non mi sembra nemmeno né il luogo né il momento opportuno.

Tuttavia credo di dire un’ovvietà nell’affermare che, dal momento che la Repubblica Italiana non si spende in tutti i modi possibili per tener fede ad uno dei suoi più importanti cardini giuridici come l’art. N. 3 (vuol dire che è il TERZO in ordine di importanza e di priorità), essa ha fallito, tradito e disonorato ogni individuo che si sia fidato di lei.

Scusa se spendo ancora un paio di parole sulla Costituzione Italiana: io l’ho riscoperta da poco (a dire la verità spesso, prima di andare a nanna, ne leggo un pezzetto al mio bambino che ad oggi ha 9 anni).

Il fatto è che, addentrandosi un MINIMO nella storia della costituzione, si capisce come i padri costituenti, cioè gli intellettuali italiani che, usciti dalla fratricida 2° Guerra Mondiale, avessero in mente un’idea del tutto differente di società rispetto quella in cui stiamo vivendo oggi: la guerra aveva portato morte, distruzione e povertà e loro si erano resi conto che il seme di tanta sofferenza era racchiuso nell’egoismo.

Amate i vostri nemici, amatevi gli uni gli altri, tornate bambini, vivete felici, diventate la migliore versione possibili di voi stessi: questi erano i sacri principi da cui si facevano ispirare i Padri Costituenti mentre gettavano le basi giuridiche della ricostruzione di quella che, nel giro di appena pochi anni, diventò una delle più grandi potenze economiche del mondo fintanto che non l’anno nuovamente rasa al suolo economicamente: l’Italia del secondo dopoguerra.

Nella Costituzione non è infatti previsto che uno perda il sonno perché non riesce ad arrivare a fine mese, non può curarsi o non può sfamare i propri bambini o che viva una vita inutile, infelice, non pienamente realizzata o , ancora, che un individuo si suicidi perché schiacciato dall’Agenzia delle Entrate e Riscossione. A dirla tutta, nemmeno la stessa Agenzia delle Entrate e Riscossione era prevista in costituzione dal momento che…

ART. 53 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione (=”in base”) della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

Sì, i Padri Costituenti avevano capito che non è l’uomo fatto per il lavoro ma il lavoro fatto per aiutare l’uomo a migliorarsi come persona; la loro anima lo sapeva e, sai che c’è: anche la tua lo sa! Per questo sei capitato in questa galeotta pagina che mischia il sacro al profano, la Costituzione e le grandi tradizioni sapienziali di ogni tempo e luogo a cui hanno attinto i Padri Costituenti assieme al tema delle rendite automatiche.

Ma che ci vuoi fare? Sono fatto così: io credo fermamente che siamo qui per diventare la versione migliore di noi stessi e che un lavoro dipendente o meno, qualunque esso sia, il quale non consenta alla persona di migliorarsi o di portato avanti solo per necessità e non per reale scelta sia SEMPRE un lavoro che non ti consenta davvero di diventare la versione migliore di te stesso ma che ti imprigioni in una condizione di servile infelicità.

E il sistema in cui viviamo attualmente… va a nozze con una platea di milioni e milioni di persone che vivono alla giornata, senza nemmeno cercare di migliorarsi come individui perché non ne hanno né le forze, né il tempo, dal momento che devono lavorare 10 ore al giorno e che le restanti 10 devono passarle davanti alla TV (sì, c’è una corresponsabilità nostra, ovviamente, in tutto ciò).

Aggiungo, e qui concludo il discorso sulla Costituzione, che troppo spesso l’art. 1 viene mal interpretato. L’articolo 1 infatti recita:

ART. 1 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione

Ma qui nessuno ha scritto che debba essere un lavoro poco gratificante, faticoso o che ti faccia sentire inutile. E smettiamola di pensare che esistano lavori di serie A e di serie B: uno spazzino fiero perché contribuisce a mantenere pulita la sua città è un individuo molto più felice di un manager cocainomane che va a puttane tutte le sere per anestetizzare la sua disperazione nascosta. Così come un manager illuminato, in grado di aiutare il mondo a fare progressi grazie ad un’azienda sana ed etica si sentirà probabilmente un individuo molto più appagato di un netturbino che affoga la sua insoddisfazione nell’alcol.

Non esistono lavori di serie A o di serie B né individui di serie A o di serie B: esistono soltanto individui, ognuno diverso, ognuno con le sue passioni ed aspirazioni, ognuno con il suo percorso da fare.

La politica, puttana, ha immolato a partire dal 1981 (anno in cui si verificò il divorzio tra Stato e Banca d’Italia) la Repubblica Democratica e tutti i suoi figli sull’altare dei mercati finanziari. Non è certo un Francesco Nano qualunque a dire queste cose. Fai le tue ricerche e troverai che sono dati di fatto inoppugnabili.

Sta di fatto che, con la scusa che l’Italia era una Repubblica fondata sul lavoro (con la L minuscola) sti stronzi hanno deciso che tutti noi dobbiamo fare gli schiavi. Non entro nei tecnicismi ma sappi che (e ti invito ancora una volta a fare le tue ricerche indipendenti e personali per comprovare o confutare quanto sto per dire): se non ci avessero venduti e stuprati, l’utopia costituzionale non sarebbe più un’utopia ma una concreta realtà dei fatti o qualcosa di estremamente vicino. Proprio per questo ci hanno venduto.

E qui torniamo a bomba sull’argomento rendite automatiche.

Sta a noi rivendicare l’attuazione di questi sacri principi che stanno alla base della nostra Repubblica Democratica ma, intanto che ci organizziamo, tocca arrangiaci, da bravi italiani, per trovare un modo alternativo affinché si riesca ad avere il tempo e le risorse economiche per diventare la versione migliore di noi stessi.

Come impiegheresti la giornata se potessi scegliere di non lavorare?

Ok, lo so, il primo anno probabilmente faresti tutto quello che non hai potuto fare fino ad oggi (viaggiare, comprarti la macchina che ti piace, la casa, lo yatch, l’astronave, forse fare sesso a pagamento come se non ci fosse un domani, comprarti abiti firmati, magari darti ai vizi e stravizi ecc..) ma poi, una volta realizzato che nessun nuovo giocattolo, vivo o morto che sia, può realmente donarti la felicità, perché la felicità è qualcosa che può venire solo da dentro, a cosa ti dedicheresti? Come investiresti il tuo tempo e le tue giornate?

C’è chi vorrebbe diventare un esperto pilota di motocross, chi si dedicherebbe a fare del volontariato, chi ad imparare nuove lingue, chi a lavorare su sé stesso e sui propri traumi, chi imparare a suonare uno strumento e mettere su una band, chi avviare una nuova startup di successo… chi tutte queste cose assieme… Ma tu, veramente, cosa faresti durante le tue giornate se potessi vivere di rendita senza più la necessità di lavorare?

Pensaci e datti una risposta, meglio se per iscritto, perché ti do una buona notizia: nelle righe che seguono ti svelerò uno dei migliori modi per metterti in questa, purtroppo, privilegiata condizione.

Dico purtroppo perché, dal mio punto di vista, in base anche al livello di tecnologia a cui il genere umano è arrivato e dal momento che esiste a questo mondo, tutto ciò che servirebbe a vivere in una nuova Età dell’Oro senza nemmeno la necessità di usare il denaro – dalle free-energy, alle medicine naturali, da veicoli volanti a zero inquinamento a risorse alimentari infinite- non trovo proprio giusto che questa sia una condizione di privilegio. Però, così stanno le cose: nel mondo di oggi solo pochi coraggiosi che pensano fuori dagli schemi, come te, possono permettersi di vivere una vita che gli permetta di avvicinarsi al “pieno sviluppo della persona umana” .

Dunque, bando alle ciance: vediamo come si fa, passo passo.

Quali sono i sistemi per smettere di lavorare e vivere di rendita

Esistono fondamentalmente 3 tipi di rendite passive:

  1. quelle dovute alle botte di culo (tipo vincite, grandi eredità e roba simile, sempre che siano ben amministrate)
  2. quelle basate sulle speculazioni finanziarie
  3. quelle basate su attività imprenditoriali

Tolta la prima, la seconda e la terza prevedono il fatto che tu abbia un capitale di partenza e che lo sappia utilizzare in modo che sia esso stesso a moltiplicarsi nel tempo: soldi fanno soldi, si sente spesso dire.

Il punto sta qui: ragionando con criteri tradizionali ti ritroverai presto o tardi schiacciato da una delle due seguenti convinzioni:

  • Il capitale di partenza necessario a vivere di rendita è troppo grande per me e/o
  • Far lavorare un capitale per garantirmi una rendita automatica è troppo complicato

E non posso che darti ragione!

Fintanto che continuerai a pensare al mondo delle rendite automatiche come una situazione a cui accedere solo mediante il trading, l’investing, le startup o i vodoo… tutte queste aree necessitano grandissime dosi di esperienza, studio, dedizione e anche culo…

Qual è il miglior sistema per avere una rendita mensile

…Ma, dal momento che distogli la tua attenzione da quello che fa, dice o pensa la massa di pecoroni e inizi a ragionare fuori dagli schemi, cercando delle alternative creative che, con un piccolissimo capitale di partenza (quantifichiamo? Tra i 5.000 ed i 30.000 €) ti garantiscano rendite automatiche sicure, costanti e sufficienti a mantenerti senza dover più lavorare, beh, le cose possono cambiare di parecchio.

Specialmente se, nel fare ciò, ti trovi difronte ad un articolo di un Francesco Nano qualunque che abbia studiato il mondo dei siti web da sufficienti anni per essere in grado di assemblare un sistema di rendite automatiche, cotto e mangiato, basato sull’investire in siti web.

Ma dei dettagli di questo sistema (tutti i dettagli, tranquillo, non devi pagare niente per capire fino in fondo questa strategia) ne parliamo tra pochissimo. Prima però permettimi di risponderti ad un paio di domande che, sono certo, ormai ti martellerà nella testa.

A che tipo di rendita si può puntare?

L’ho detto spesso nei miei articoli: un’idea sull’ordine di grandezza a cui guardare con il metodo di cui ti sto per parlare, partendo dalla rendita che hai in mente, è:

[Capitale iniziale] = [Rendita mensile desiderata] x 10

  • Desideri vivere di rendita con 100.000 € al mese? Te ne occorreranno almeno 1.000.000 di partenza
  • Desideri vivere di rendita con 10.000 € al mese? Te ne occorreranno almeno 100.000 di partenza
  • Desideri vivere di rendita con 1.000 € al mese? Te ne occorreranno almeno 10.000 di partenza
  • Desideri vivere di rendita con 500 € al mese? Te ne occorreranno almeno 5.000 di partenza

Spero il concetto sia chiaro. Ovviamente, sono calcoli spannometrici e di massima ma… considera che i rapporti e gli ordini di grandezza sono estremamente realistici e che il modello di investimento che ti propongo è testato e funzionante ormai da decine d’anni (e continua a funzionare, ovviamente).

Come trovare i soldi per vivere di rendita?

Esistono vari modi per trovare i soldi con cui costruirti, grazie al metodo che stai per scoprire, una rendita automatica bella solida:

  • Attingere ai propri risparmi
  • Vendere qualche bene di proprietà ( di questo ne avevo parlato qualche tempo fa nell’articolo Vendere tutto e vivere di rendita: l’alternativa (occultata) )
  • Chiedere un prestito a banche / finanziarie
  • Chiedere un prestito ad amici o parenti
  • Trovare un socio finanziatore (opzione da non escludere a priori)
  • Truffe e rapine
  • Spaccio di droga
  • Vendersi un rene
  • Ecc…

Mi auguro che, se tu ti sia preso la briga di leggere fino a qui, sia in grado di leggere tra le righe di uno humor tipicamente inglese…

Di base comunque, è inutile che ci giriamo intorno: vuoi vivere di rendita? Davvero? Beh, nessuno ti regalerà un vitalizio così aggratis, in questa (anticostituzionale 😃) società! Ti serve un capitale di partenza. Magari piccolo, ma ti serve. Meglio se grande ovviamente: la rendita arriverà prima e più consistente, ma anche uno piccolo, da 5k, può bastare per crearti una paghetta. Certo, senza grandi pretese, ma si può fare.

Tra quanto tempo potrai smettere di lavorare?

Non è possibile rispondere a questa domanda con un’affermazione precisa come quella iniziale perché sono numerosissimi i fattori che entrano in gioco e molti hanno a che fare con quanti soldi hai la possibilità di mettere sul piatto all’inizio (100.000 € lavorano, in questo settore, molto più rapidamente di 5.000), con le tue scelte strategiche ed operative (te ne parlo tra poco quando ti presento il modello di investimento nel dettaglio) e, giocoforza, anche se la sorte è dalla tua parte o ti rema contro: se ti rema contro, i tempi potrebbero dilazionarsi un pò mentre ovviamente, se hai il vento in possa, i tempi potrebbero contrarsi anche di molto.

In ogni caso, cercherò di rispondere a questa domanda con il medesimo realismo con il quale ti ho risposto alle precedenti. In quanto tempo il denaro da te investito sarà in grado di generare la rendita mensile desiderata?

In un periodo di tempo che va dai 9 mesi ai 2 anni circa.

Se fai le cose fatte bene (e se, soprattutto, ti alleni con il simulatore che ho messo a tua disposizione proprio per darti modo di sbagliare e ri-sbagliare fino a che non avrai imparato a far girare il sistema ai massimi regimi) ti accorgerai che I TEMPI SONO QUESTI. Non si scappa. Non è possibile con questo sistema accorciarli perché tra i termini dell’equazione, oltre al RENDIMENTO ed al TEMPO necessario, devi sempre considerare anche la COMPLESSITA’ (questo è un tipo di investimento veramente molto semplice) e il RISCHIO (questo è un sistema veramente poco rischioso), dunque non puoi pretendere che sia veloce quanto una puntata al casinò o un forex trading in leva 500:1 su timeframe da 1 minuto… ma, se fai le cose fatte seguendo i miei suggerimenti, i tempi NON possono allungarsi.

Come procedere step by step

Bene, è giunta l’ora di introdurti al mio sistema di investimenti e di darti tutti i dettagli. Ho scritto tutto ciò che ti interessa sapere nell’articolo intitolato “Come investire in siti web💰 puntando al 10% / mese (per sempre)” che trovi a QUESTA pagina.

Al medesimo indirizzo web troverai, non solo le istruzioni del sistema ma anche un vero e proprio simulatore per, per citare un’antica pubblicità… “imparare giocando”.  Credo che, in quest’ambito, non potrai trovare alcuna altra risorsa web altrettanto completa e potente. Lascio a te giudicare comunque.

Gli step da seguire sono pertanto i seguenti:

  1. Scopri questo fantastico modello di investimento leggendo il mio articolo  “Come investire in siti web💰 puntando al 10% / mese (per sempre)” che trovi a QUESTA pagina.
  2. “Gioca” col simulatore che viene presentato nella medesima pagina
  3. Scopri le risorse operative che metto a disposizione all’interno del simulatore stesso
  4. Contattami dal QUI per una consulenza iniziale gratuita: sarà un piacere capire assieme se questo modello possa effettivamente fare al caso tuo e, eventualmente, come applicarlo nel concreto dando vita al tuo progetto web personale.

“Buon principio!” si dice a capodanno e, secondo me, oggi è il tuo capodanno poiché stai per scoprire come smettere di lavorare e vivere di rendita, per sempre!

Con l’augurio che il mio blog ti possa essere d’aiuto nel diventare la migliore versione possibile di te.

Di cuore.
Francesco Nano

Francesco Nano

Appassionato di business online fin dal 2009, consulente di marketing strategico e posizionamento dei siti web sui motori di ricerca, inventore e prototipatore di online business, >>BRAINSTORMER<< professionista.

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